martedì 18 aprile 2017

Servire e proteggere - sceneggiatura 1 tavola

photo credit: banspy The Shield via photopin (license)

Oggi pubblico un'altra sceneggiatura di una tavola, sempre scritta come compito del corso "Tecniche di sceneggiatura: fumetto e cinema", di StudioStorie.

L'esercizio consisteva nella scrittura di una tavola auto conclusiva in gabbia a 6 vignette, questa volta di ambito "realistico".


Qui di seguito la mia sceneggiatura, così come l'ho consegnata ai tempi.

Mi piaceva l'idea del "twist" finale e la discrepanza tra ciò che si vede in scena e le didascalie narrative.
Mi è stato fatto giustamente notare però che la penultima vignetta in un certo senso anticipa il finale, rovinando il "colpo di scena" dell'ultima.
In effetti ripensandoci il fatto che lo stacco sia incentrato su Parker toglie un po' a quella che dovrebbe essere la sorpresa finale.

Ho deciso quindi di riscrivere il tutto impostando lo stacco diversamente, incentrandolo su Kowalski.

Allo stesso modo, mi sono fissato sul fatto che fosse un errore "tecnico" continuare in didascalie narrative la conversazione iniziale botta e risposta tra il capitano e Parker.
Questo perché potrebbe essere difficile per il lettore capire chi è che sta dicendo la battuta in dida narrativa. Ad esempio nella prima vignetta l'ultimo a parlare è Parker, mentre la successiva didascalia narrativa riporta una battuta del capitano (sono abbastanza sicuro di aver letto da qualche parte che ciò è un errore: in dida narrativa deve continuare a parlare lo stesso personaggio che ha detto l'ultima battuta - purtroppo non ricordo dove ho letto questa indicazione, però mi sembra una cosa sensata).

Ciò, unito al punto precedente mi ha portato a riscrivere totalmente la tavola, partendo dalle battute.

Purtroppo, ho dovuto sacrificare la prima vignetta doppia, anche se avrei preferito mantenerla dato che la gabbia a 6 vignette singole in questo caso mi turba un po'. Pace.

Qui di seguito la nuova versione, mi pare più funzionante rispetto alla prima versione.


Fatemi sapere eventuali pareri, critiche o suggerimenti.

Riscrivendo la tavola mi è venuta la curiosità su come funzionerebbe con una gabbia diversa o su più tavole (sempre come storia breve). Ad esempio in gabbia a 9 con montaggio alternato degli stacchi tra l'ufficio capitano-Parker e Kowalski nel bagagliaio.
Magari in futuro potrei fare qualche tentativo in questo senso.

Mentre mi picchiavo per scrivere le indicazioni in regia mi sono reso conto quanto sia necessario mettermi a leggere delle sceneggiature "vere", per capire come gestire e descrivere in modo semplice tutte le indicazioni al disegnatore.
Quindi, buoni propositi per l'immediato futuro: procurarsi e leggere delle sceneggiature. Se a qualcuno interessa vedrò di ospitare eventualmente il materiale qui sul blog, se possibile.

Come già detto per il post precedente, se qualcuno volesse disegnare questa tavola mi farebbe molto piacere (per esercizio, per il proprio portfolio o che so io).
Gradirei però che mi avvertisse e che il mio nome venisse riportato sulla tavola.

Infine, un'ultima riflessione: quando ai tempi presentai la sceneggiatura al corso, più persone associarono immediatamente il bagagliaio come palese riferimento a Tarantino, cosa che mi lasciò molto sorpreso, perché io che l'avevo scritta non ci avevo pensato.
Effettivamente riflettendoci è un leitmotiv della produzione del regista.

Il feticismo di Tarantino per i bagagliai.

Tutto ciò per dire che immagino sia normale alla fine essere influenzati inconsciamente da tutto quello che osserviamo e leggiamo. E se è anche vero che, come dice Tiziano Sclavi: "Il bravo artista copia, il grande artista ruba", chissà che in realtà non si riveli un "furto" colposo.

Alla prossima!






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